Biosafety Trust Certification: come differenziarsi in tempo di Covid-19

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Prevenzione e controllo delle infezioni: in uno scenario in cui si dovrà convivere ancora per un po’ con il Covid (anche se con i vaccini dovrebbe essere almeno un po’ più agevole), le aziende si differenziano ottenendo certificazioni relative alla biosicurezza. Scopriamo come.

Cos’è la Biosafety Trust Certification?

La Biosafety Trust Certification è una certificazione dell’ente certificatorio RINA, che attesta l’utilizzo di un sistema di gestione della prevenzione e del controllo di infezioni. Un insieme di best practices atte a ridurre il rischio di contagi e focolai. In poche parole, stiamo parlando di:

  • attività programmate di sanificazione e igienizzazione degli ambienti;
  • dispositivi di rilevazione della temperatura corporea e presenza mascherina;
  • misure per il rispetto del distanziamento fisico;
  • predisposizione di piani pandemici / protocolli anti-contagio.

Perché per le imprese è un vantaggio competitivo

Prendiamo come esempio Trenitalia, che ha recentemente ottenuto la Biosafety Trust Certification. Per quanto non sia neanche lontanamente possibile assicurare un rischio zero, i passeggeri si sentono molto più tutelati in presenza di un’attestazione di best practices adottate per ridurre al minimo il rischio.

Al di là del singolo caso, può fare la differenza nella scelta di un acquisto di un prodotto o un servizio? Sì, perché se devo scegliere tra un supermercato che non misura la temperatura corporea e uno che ha un termoscanner all’entrata, oppure tra uno che adotta degli efficaci sistemi di distanziamento fisico e un altro che ha poco o nulla, andrò da chi mi aiuta a correre meno rischi per la salute.

Il vantaggio principale si avverte per le aziende e le attività commerciali con elevato flusso di clienti, ma non solo. Una certificazione di biosafety è un segno distintivo anche in altri contesti.

Biosafety Trust Certificate: sii etico e verrai premiato

Anche le aziende che non hanno flussi di clienti nei propri spazi dovrebbero guardare con interesse a questa certificazione. Ad esempio, un’azienda manifatturiera con adeguata prevenzione e controllo delle infezioni, certificata per la biosicurezza, dimostra ai propri dipendenti di tenere alla loro salute. Un percepito che si manifesta con un miglioramento del sentiment nei confronti dell’azienda.

Ne va a vantaggio dell’’imprenditore: meno rischio di contagio sul posto di lavoro, meno probabilità di avere focolai in azienda che rischierebbero di decimare il personale e imporre blocchi di produzione.

Non finisce qui: in questa era di marketing relazionale, i clienti sono sempre più attenti al lato etico e al rispetto delle persone. Un Biosafety Trust Certificate dà un valore maggiore a un’azienda o un brand, può quindi orientare le scelte. Può essere una storia da raccontare, un modo per aumentare la conoscenza di una realtà aziendale al grande pubblico.

La certificazione di biosicurezza va guadagnata

Un’attestazione di questo tipo non piove dal cielo e non è frutto di improvvisazione. Ci sono aziende come Axitea che svolgono un servizio chiavi in mano, con un team di consulenti che

  • progetta – insieme all’azienda – il piano pandemico adatto alla specifica realtà,
  • individua e installa soluzioni di rilevazione temperatura corporea che, sempre in maniera automatizzata, rilevano anche la presenza di DPI come mascherine
  • prevede misure per il rispetto del distanziamento fisico di clienti e dipendenti.

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