Hai un impianto antincendio? Guida a manutenzione e controlli

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Per chi ha un impianto antincendio i controlli periodici sul funzionamento del sistema sono fondamentali per osservare le prescrizioni della legge ed evitare sanzioni (anche penali) in caso di danni a persone.

Ciò è valido sia quando l’impianto di rilevazione incendio è relativamente giovane, sia quando ha un’età più importante, precisamente oltre 12 anni di vita.

Possiamo quindi trovare tre tipologie di controlli, sulla base del ciclo di vita.

Controlli previsti dal primo al sesto anno

Per i nuovi impianti di rilevazione incendio, per il primo anno è necessario un controllo del funzionamento di almeno il 50% di tutti i dispositivi, almeno il 25% ad ogni intervento. Gli interventi da fare sono minimo 2 all’anno, a una distanza non inferiore di 5 mesi.

L’anno successivo, dovrà essere controllato l’altra metà dell’impianto, e così via fino al sesto anno incluso.

Controlli previsti dal settimo al dodicesimo anno

Poiché un impianto antincendio è soggetto a obsolescenza, dal settimo al dodicesimo anno si intensificano i controlli.

Ogni anno deve essere eseguito il controllo del 100% dei dispositivi presenti, in due momenti di manutenzione distinti, che devono verificarsi in un intervallo non inferiore a 5 mesi. Non c’è altra strada quindi al controllo totale, ogni anno.

Controlli previsti per impianto di rilevazione incendio dal tredicesimo anno in poi

Al tredicesimo anno, il sistema antincendio deve essere sottoposto a verifica generale, un nuovo “controllo preliminare dell’impianto”, un collaudo completo dello stesso, per verificare che non siano intervenute modifiche sostanziali al sistema e controllo della effettiva disponibilità di parti di ricambio per i vari componenti installati.

Dopo questo primo passaggio, si deve procedere con una delle seguenti opzioni:

  1. Revisione in fabbrica, riportando ogni dispositivo all’originario stato di efficienza. Questa operazione può essere eseguita in accordo con la casa produttrice per il ripristino totale del dispositivo.
  2. Esecuzione della prova reale: viene effettuato un vero e proprio test di funzionamento di tutti i dispositivi, confrontandoli con identici rilevatori nuovi. Il ritardo esistente-nuovo non deve superare il 20%.
  3. Sostituzione rilevatori: i rivelatori presenti vengono sostituiti con nuovi dispositivi di compatibili secondo il produttore. L’anzianità si inizia a calcolare dal giorno di nuova installazione.

Qual è la soluzione migliore per chi ha un impianto di 13 o più anni?

Apparentemente le scelte 1 e 2 paiono le più conservative, ma sono di difficile realizzazione. Non è detto che un produttore garantisca la revisione in fabbrica.

Sulla prova reale: è tutt’altro che facile organizzare una prova reale in un sito dove è presente un impianto antincendio: tra l’altro, oltre a pericoli per merci eventualmente presenti, il problema è che l’impianto potrebbe non superare il test.

Per questi motivi, la soluzione in realtà più efficiente è la sostituzione dei rilevatori, cosa che permetterà di dare nuova vita all’impianto (ogni sostituzione fa ripartire da zero l’anzianità del componente).

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