Obbligo mascherina sul posto di lavoro: cosa dice il DPCM dell’8 ottobre 2020

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Il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 7 ottobre 2020, a contrasto dell’emergenza Covid-19 è efficace dall’8 ottobre.

Ciò che è noto a tutti è che prevede l’obbligo di mascherina anche all’aperto, ma come comportarsi nei luoghi chiusi che non sono tipicamente bar, ristoranti, ecc…, che abbiamo imparato a frequentare durante questi mesi?
DPCM dell’8 Ottobre 2020: mascherina in ufficio e in azienda?

Fino a nuove indicazioni o DPCM che sovrascrivano queste disposizioni, almeno fino al 31 gennaio 2021 sarà obbligatorio utilizzare la mascherina sul posto di lavoro, sia in ufficio che in fabbrica, a meno che non ci si trovi da soli in un locale (ufficio o stanza), rimanendo comunque pronti a indossarla nel caso in cui una persona si avvicini a noi.

La domanda potrebbe essere: varrebbe anche se – pur essendo in più persone – ci trovassimo a distanza superiore a 1 metro? La risposta è “”: nel DPCM si rimanda ai protocolli attualmente in vigore, tuttavia verranno emanate delle FAQ che aiuteranno a chiarire su questo tema.

Va detto che comunque, anche in caso di distanza superiore a 1 metro, è consigliabile indossarla. Obbligo naturalmente in caso di distanza inferiore.

No mascherina in ufficio o azienda? Le possibili sanzioni

Cosa accade se non metto la mascherina e non rispetto le distanze? Ebbene, il DPCM prevede multe da 400€ fino a 1.000€, in quest’ultimo caso per i trasgressori recidivi.

Perché per un datore di lavoro è importante far rispettare questo obbligo

Il motivo è semplice: in caso di contagio o di soggetto a stretto contatto con un contagiato, è prevista la quarantena. Ciò vuol dire che un’azienda può essere decimata nella sua forza lavoro per diverse settimane, un costo altissimo da sostenere.

E, in caso di focolaio in azienda, ci si trova costretti a chiuderla temporaneamente, con ricadute economiche e reputazionali ancor più pesanti.

Gestire in maniera automatizzata l’obbligo mascherina: termoscanner in aiuto

Una soluzione semplice ma efficacissima è quella di adottare strumenti di controllo accessi a locali che misurano non solo la temperatura corporea, ma anche la presenza di mascherine correttamente indossate da un dipendente (inibendo l’accesso a chi non indossa questo DPI).

Termoscanner che non registrano dati biometrici dei dipendenti (salvaguardando la privacy), simili in tutto e per tutto a dei tablet, che possono essere installati su staffe o a parete.

Non solo all’entrata in azienda o in fabbrica, ma anche all’ingresso di locali in cui si possono creare assembramenti. Un sistema che forza i dipendenti a portare sempre con sé la mascherina (indossandola) e non coinvolge malcapitati dipendenti a esporsi a rischi inutili con misurazioni effettuare con pistole termoscanner portatili.

Serve sempre il buonsenso e la vigilanza

L’interesse del datore di lavoro, come abbiamo detto sopra, dovrebbe essere quello di ridurre al minimo i rischi di focolai in azienda, ma anche il dipendente deve collaborare e chiedere ad eventuali colleghi disobbedienti di compiere un gesto di civiltà indossando la mascherina.

Riutilizzo del sistema a fine emergenza

Alcuni sistemi di rilevazione temperatura corporea, come quelli di Axitea ad esempio, possono essere tra l’altro riutilizzati anche a fine emergenza come terminali di controllo accessi e collegabili a software di rilevazione presenze. Un ulteriore modo per vedere l’acquisto o il noleggio di un termoscanner come un investimento e non una spesa.

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1 commento su “Obbligo mascherina sul posto di lavoro: cosa dice il DPCM dell’8 ottobre 2020”

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