Secret Code & Chat Lock: WhatsApp protegge le chat con le password

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WhatsApp ha lanciato Secret Code, una nuova funzionalità di codice segreto per aiutare gli utenti a proteggere le conversazioni sensibili con una password personalizzata sulla piattaforma di messaggistica.

La funzione è stata descritta come un “modo aggiuntivo per proteggere quelle chat e renderle più difficili da trovare se qualcuno ha accesso al tuo telefono o condividi un telefono con qualcun altro“.

Come funziona Secret Code

Secret Code si basa su un’altra funzionalità chiamata Chat Lock annunciata da WhatsApp a maggio, che sposta le chat in una cartella separata in modo che sia possibile accedervi solo fornendo la password del dispositivo o i dati biometrici.

Impostando una password univoca per queste chat bloccate diversa dalla password utilizzata per sbloccare il telefono, l’obiettivo è quello di offrire agli utenti un ulteriore livello di privacy.

Si avrà la possibilità di nascondere la cartella Chat bloccate dalla lista chat in modo che possano essere scoperte solo digitando il tuo codice segreto nella barra di ricerca“, hanno aggiunto da WhatsApp.

Release dopo la funzione di protezione IP

Lo sviluppo arriva settimane dopo che WhatsApp ha introdotto la funzione “Proteggi indirizzo IP nelle chiamate” che maschera gli indirizzi IP degli utenti ad altre parti inoltrando le chiamate attraverso i suoi server.

La politica orienta le scelte del proprio personale

Questi rilasci che innalzano la privacy fanno seguito anche agli appelli del governo francese che esorta ministri, segretari di stato e membri del gabinetto ad astenersi dall’utilizzare app di messaggistica popolari come WhatsApp, Signal e Telegram a favore di alternative locali come Tchap (basate sul protocollo Matrix) e Olvid entro l’8 dicembre.

La notizia, riportata per la prima volta da Le Point, citava un documento diffuso in cui si affermava: “questi strumenti digitali non sono privi di vulnerabilità di sicurezza e quindi non garantiscono la sicurezza delle conversazioni e delle informazioni condivise attraverso di essi“.

La risposta dei provider di app di messaging

In risposta, Meredith Whittaker, presidente di Signal, ha risposto alla decisione del governo francese, affermando: “questa affermazione non è supportata da alcuna prova ed è pericolosamente fuorviante, soprattutto se proveniente dal governo“.
Will Cathcart, il boss di WhatsApp, si è mostrato d’accordo, dicendo: “siamo della stessa opinione“.

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