Collegamento impianto allarme: a chi inviare le segnalazioni?

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Come abbiamo già letto precedentemente, avere un sistema di sicurezza è come possedere una tessera di una puzzle, ma per completarlo e garantirmi una soluzione veramente efficiente devo pensare anche all’invio delle segnalazioni di allarme.

Posso avere un antifurto di livello, ma se non comunica correttamente o rapidamente un allarme, che valore ha? E’ come avere una Ferrari senza le ruote!

Collegamento impianto di allarme: opzioni e vantaggi & svantaggi di ogni scelta

Collegare il proprio antifurto a un istituto di vigilanza privata o ai Carabinieri, oppure gestirlo autonomamente tramite app da smartphone? Sono molte le possibilità, per ogni tasca e per ogni esigenza di sicurezza. Scopriamo quali sono le principali:

Collegamento impianto ai Carabinieri

Una delle obiezioni che a volte mi viene posta da chi sta valutando una soluzione di sicurezza – sia esso un imprenditore, un commerciante o un privato – è la seguente: “ho già un impianto di allarme, lo collego ai Carabinieri, è gratis!”.

Questo è un bel vantaggio. E’ gratuito. Se non è possibile investire anche minime cifre, meglio questo che nulla. Attenzione però, il vettore che trasmetterà le segnalazioni di intrusione non potrà essere che il combinatore telefonico monodirezionale (PSTN). Ma cos’è? Tanto per intenderci, è il collegamento dell’impianto alla linea telefonica tradizionale. Come ho già avuto modo di scrivere in un precedente articolo, questa tecnologia è la meno affidabile (oltre che la più obsoleta). E’ relativamente facile da sabotare e presenta serie limitazioni: può trasmettere informazioni ma non dà la possibilità di gestire l’impianto da remoto (ad esempio, attivandolo o disattivandolo). Questo è l’unico tipo di periferica che può essere collegata alla Centrale Operativa delle Forze dell’Ordine.

Inoltre, dobbiamo considerare altri due aspetti: i falsi allarmi e le priorità delle pattuglie di Carabinieri e Polizia. Sapete che in caso di continui falsi allarmi si può essere denunciati? Lo stabilisce l’articolo 658 del codice penale (“Procurato allarme alle Autorità). Vi riporto esattamente la frase riportata sul modulo di richiesta per il collegamento alla Centrale Operativa della Questura: ”[…] l’istante dichiara di essere a conoscenza che, a causa di falsi allarmi dovuti a cattivo funzionamento dell’apparecchiatura  ovvero  a  propria  negligenza,  potrà  incorrere  nella  denuncia  per  procurato  allarme,  ai  sensi dell’art. 658 del Codice Penale e che, secondo la vigente normativa, il proprio impianto dovrà risultare collegato con un solo organo o ufficio di Polizia”. Ed è corretto che sia così, vi immaginate le Forze dell’Ordine, con tutte i problemi che devono gestire, intervenire a vuoto perché il gatto ha fatto scattare l’allarme non professionale che abbiamo installato?

Infine – last but not least – le priorità: ogni giorno e ogni notte accadono diversi incidenti o è necessario l’intervento per reati contro la persona. A queste attività è data la priorità 1, mentre un possibile furto è di priorità 2. Ho sentito di cittadini che si sono lamentati per il mancato intervento, ma non è possibile aspettarsi un pronto intervento. Polizia e Carabinieri fanno tantissimo per noi, ma non hanno risorse infinite!

Collegare l’antifurto allo smartphone e a un recapito telefonico

Oggi, moltissimi produttori (o meglio, importatori) di sistemi di sicurezza (soprattutto per la sicurezza della casa) propongono l’invio di notifiche a uno o più destinatari in caso di segnalazione di allarme, con messaggio telefonico registrato a un numero di telefono (e torniamo sempre alla periferica “monodirezionale”) oppure via app su smartphone. E’ una soluzione economica. Se è vero che le app sono fantastiche perché, ad esempio, hanno la funzione “video sorveglianza” fai-da-te o permettono di vedere se ho inserito l’antifurto, rimangono comunque due ordini di problemi: l’ondivaga rapidità della gestione dell’allarme e la mancanza di un servizio di pronto intervento.

Facciamo un paio di esempi:

  • E’ notte, sono a casa e sto dormendo, l’allarme del mio negozio segnala una possibile intrusione. Riuscirò ad accorgermene, scoprire cosa sta succedendo e a organizzare l’intervento in tempo utile? Ogni secondo è fondamentale per sventare un furto!
  • Sono fuori con gli amici, scatta l’antifurto della mia abitazione. Cosa faccio? Cerco di scoprire se è un falso allarme o se è  reale e quindi mi reco a casa? Cosa (soprattutto CHI) troverò quando sarò lì? Affronterò i malviventi con una pistola (con tutti i rischi che comporta) o andrò disarmato sperando di spaventarli? E se poi mi immobilizzano e mi picchiano?

Sapete cosa penso? Che questa soluzione, che prevede una gestione esclusivamente autonoma e non un collegamento con operatori di sicurezza professionisti non mi convince. Molto meglio, invece, essere collegati a una Centrale Operativa (che può organizzare un pronto intervento di Forze dell’Ordine e Vigilanza Privata) e utilizzare l’app per l’attivazione/disattivazione dell’antifurto e la ricezione delle notifiche in backup. Attenzione anche qui…più si risparmia sul prodotto e più falsi allarmi possiamo avere! Un antifurto “195€ TUTTO INCLUSO” non è di qualità., non può costare così poco.

E poi – non mi stancherò mai di ripeterlo – è un fatto di cultura della sicurezza: da privati investiamo 30/35€ al mese per uno smartphone o 50-60€ per la pay-tv e destiniamo 195€ (o nulla) per un sistema che deve gestire la sicurezza delle cose (e persone) a noi più care? Oggi ci sono soluzioni a canone che – a partire da solo 1-2€ al giorno per 36 mesi – offrono sia impianto in comodato che servizi di monitoraggio e intervento sugli allarmi. Idem per le aziende: paghiamo conti salati per la pulizia degli uffici (…per carità, importante) ma investiamo poco per la sicurezza del nostro business, esponendoci a furti di materiale, di dati confidenziali o ad atti vandalici?

Collegamento impianto alla Vigilanza Privata

Avere un servizio di gestione 24 ore su 24 degli allarmi da Centrale Operativa e di pronto intervento di guardie giurate equivale a una garanzia di furto sventato? No, perché nessuno può prometterlo, chi lo fa assicurando un intervento in 2-3 minuti fa le tipiche promesse da marinaio. A volte è possibile intervenire in meno tempo, a volte no. Dipende da dove si trova la pattuglia della vigilanza in quel momento. Tuttavia, avendo un contratto con determinate clausole contrattuali, se non posso chiedere obbligo di risultato, avrò comunque diritto a un determinato livello di servizio. Un istituto di vigilanza privata deve gestire immediatamente un allarme e inviare le proprie pattuglie (oltre a quelle di Polizia e Carabinieri) nel più breve tempo possibile. E abbiamo visto che la gestione efficiente di allarmi e intervento è decisiva per evitare i furti!

Sì ma…come faccio a capire quale azienda è migliore di un’altra? Vero, non è semplice comprendere la qualità di un servizio del quale conosco poco o nulla, tuttavia esistono alcuni indicatori che ci suggeriscono l’affidabilità di un provider di vigilanza privata:

  • Numero di pattuglie della zona. Quante pattuglie coprono l’area o la provincia nella quale mi trovo?
  • Centrale Operativa. Quante persone sono presenti per ogni turno di servizio? Esistono altre centrali che possono fare da backup in caso di black-out della centrale che gestisce il mio antifurto?
  • Certificazioni. L’azienda possiede la certificazione che stabilisce i requisiti tecnici e di qualità degli istituti di vigilanza? La Centrale Operativa ha una certificazione che identifica gli aspetti strutturali, prestazionali e organizzativi delle proprie Centrali Operative?

Attenzione, scegliete le società che hanno ampia copertura territoriale, certificazioni e operatori di centrale organizzati su più turni. Riguardo a quest’ultimo aspetto, vi immaginate una centrale composta da 3 guardie? Se una dei tre operatori va in pausa per un quarto d’ora, la capacità di gestione degli allarmi di una zona diminuisce del 33%…

…Chiedete queste cose quando valutate un’azienda di vigilanza privata rispetto a un’altra!

C’è infine un altro vantaggio: le vigilanze hanno un servizio quasi sempre gratuito di tenuta chiavi (…che deve essere ben regolamentato!), il quale consente l’intervento anche all’interno di un sito protetto e non solo all’esterno (cosa che non sarebbe possibile per le Forze dell’Ordine).

Questo è quanto sul tema. Vuoi chiarire qualche altro dubbio sul tema del collegamento di un impianto di allarme? Contattami!

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